Black Lives Matter – Le aziende contro Facebook e le sue non-politiche di moderazione

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Brutta tegola per Mark Zuckerberg e il suo impero. Molte aziende stanno infatti agendo contro Facebook, smettendo di sponsorizzare i propri prodotti e servizi attraverso le forme di advertising del celebre social network.

Da dove proviene una simile azione di boicottaggio?

Andiamo con ordine, per capire perché gli introiti delle pubblicità, per Facebook, sono oggi a rischio.

I post di Donald Trump e le scelte di Facebook

Nelle scorse settimane aveva fatto scalpore la differenza di trattamento riservata ai post del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, da parte di Twitter e Facebook. Se infatti l’uccellino blu aveva agito in maniera fortemente decisa, segnalando post del presidente come fake news, da parte di Facebook si è assistito a una vera e propria assenza di moderazione, nonostante i post del profilo ufficiale di Donald Trump si siano fatti notare per il loro incitamento all’odio. Così, mentre l’amministrazione di Twitter veniva lodata dalla rete per una presa di posizione davvero forte, Facebook ha dimostrato tutt’altro.

Così, mentre il Black Lives Matter prosegue, incassando anche diverse importanti vittorie di giorno in giorno, arriva per Facebook una azione di boicottaggio che potrebbe spingere la società di Mark Zuckerberg a riflettere sul proprio modo di porsi rispetto a simili situazioni.

La scelta dello stop alle inserzioni

Il tutto ha avuto inizio da organizzazioni per i diritti civili, come NAACP, Color of Change e Anti-Defamation League, che hanno chiesto alle aziende si mettere di sponsorizzare i propri prodotti e servizi attraverso Facebook. Tante le aziende che hanno accolto questo appello, tra cui Coca-Cola, Strabucks, Unilever, Verizon, The North Face, Honda e molte altre.

Come prevedibile lo stop ha visto anche il boicottaggio di Instagram, a sua volta proprietà di Facebook. Il tutto, da parte delle varie aziende, è stato pubblicizzato sulle proprie pagine social, aumentando così l’effetto e coinvolgendo a loro volta altre aziende.

Il mondo del commercio sta così impartendo una sonora lezione alla posizione molto ignava presa da Facebook, in una situazione in cui non prendere una posizione significa, nei fatti, lasciare che venga perpetrato un determinato status quo (e la differenza con quanto fatto da Twitter rende tutto ciò ancora più evidente).

Black Lives Matter sta infatti portando a un progressivo risveglio delle coscienze, in grado di coinvolgere il già citato mondo del commercio.

Dobbiamo credere che tutte le aziende che stanno boicottando Facebook lo stiano facendo per motivi di tipo umanitario? Probabilmente no, ma al tempo stesso notiamo come il grande pubblico sia coinvolto al punto tale da spingere le stesse aziende a prendere a loro volta posizioni in quello che è uno dei più grandi contrasti civili dall’epoca di Martin Luther King e Malcolm X, diversi decenni fa. Un potere che proviene dal basso, e che si sta rivelando tutt’altro che facile da fermare.

Come reagiranno Facebook e Mark Zuckerberg?

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Oggi infatti le entrate pubblicitarie sono decisamente molto importanti per il social network, grazie alla mole di dati che permette, nei fatti, di ottenere delle campagne pubblicitarie ben targettizzate, in grado di far gola alle aziende di advertising di tutto il mondo.

Zuckerberg uscirà dalla sua non-posizione e si allineerà a Twitter? Oppure aspetterà che la marea passi, attendendo che le acque si calmino, senza ritrattare le proprie idee e dichiarazioni?

A cadere così non sono più solo le statue, ma anche i colossi del web, all’apparenza simboli del futuro e di una nuova era, ma che si sono ritrovati a scontrarsi con delle idee all’apparenza stantie ma che, nei fatti, si sono rivelate ancora oggi fin troppo vive, come la triste vicenda di George Floyd ci ha insegnato.

Riuscirà Black Lives Matter a donarci un mondo dove l’uguaglianza sia reale, e non solo sulla carta?

L’autore
Andrea Prosperi: Cresciuto a pane e social, è incuriosito da tutto ciò che accade in questo piccolo grande mondo.
https://www.instagram.com/socialmediasurfer/

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